mercoledì 8 luglio 2009

Il racconto del soccorso ai 3 speleologi sul Monte S.Giacomo




Dopo la lieta notizia del soccorso ai tre speleologi bloccati nella grotta di Vallicelle sul Monte S.Giacomo, pubblichiamo il racconto di uno dei soccorritori che hanno partecipato ai soccorsi ed ha preso parte proprio nel momento clou in cui sono entrati in contatto con i tre pericolanti.

Di seguito il racconto, pubblicato anche sul sito istituzionale dei Vigili del Fuoco:

Monte San Giacomo - Loc. Vallicelle (SA) . 5 luglio 2009


Il gruppo S.A.F. della Regione Campania è intervenuto in una cavità del Monte San Giacomo (loc. Vallicelle – SA- ) dove tre speleologi erano rimasti bloccati in un sifone ad una profondità di circa 70 metri dalla superficie a seguito improvvisa e violenta precipitazioni in zona . L’allarme scattato il giorno 3 luglio c.a., in serata (quando non si avevano più notizie da tempo) ha avuto una prima fase durata fino alle ore 18.30 circa del giorno quattro, dove si è riusciti ad avere un contatto con i tre speleologi fornendo agli stessi viveri di conforto e teli contro l’ipotermia, grazie all’intervento congiunto di personale S.A.F. VVF della regione Campania (opportunamente allertati dalla direzione regionale) e sommozzatori VV.F. di Salerno e Roma alcuni dei quali con specializzazione speleo, l’elinucleo VVF di Pontecagnano, nonché personale del C.N.S.A.S. .
Le operazioni non sono state semplici e grazie alle tante attrezzature presenti, come motopompe ed elettropompe si è proceduto al prosciugamento del sifone d’acqua creatosi tra i soccorritori e i pericolanti.

Dopo diversi tentativi alle ore 21:57 del giorno quattro, una squadra composta da due operatori S.A.F. e quattro operatori del CNSAS riuscivano a far arrivare la tubazione ai malcapitati. Nel giro di venti minuti il sifone risultava “praticabile” , alle ore 22:40 , consultati i medici in superficie, il primo speleologo, L. C. (Leone Cosimino) veniva accompagnato dall’altra parte del sifone da una unità VF, gli altri due da altrettante unità del CNSAS, mentre una unità SAF VF in attesa all’interfono comunicava la buona notizia in superficie. Verso mezzanotte tutti e tre gli speleologi venivano in superficie tra la gioia dei conoscenti e dei soccorritori, stanchi ma sorridenti si avviavano verso i controlli sanitari di routine. La riuscita dell’intervento si è avuta grazie alla fattiva collaborazione dei due enti e dalla professionalità mostrata dal personale presente, nonché dell’ottimo coordinamento delle molteplici unità a disposizione.

link Vigilfuoco.it

link Corrieredelmezzogiorno.it

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