lunedì 6 luglio 2009

Salvi i tre speleologi bloccati nella grotta di Vallicelli





SALERNO - Liberi. I tre speleologi intrappolati per oltre quaranta ore in una grotta sui Monti Alburni, nel Salernitano, sono stati infatti riportati in superficie dagli uomini del soccorso alpino e dai vigili del fuoco nella notte fra sabato e domenica. Antonio De Leo, di 43 anni di Lecce, è stato il primo a uscire, alle 23.40 , seguito nel giro di pochi minuti da Cosimo Leone, 30 anni, brindisino e da Gianluca Selleri, leccese, di 36. Le loro condizioni di salute non destano preoccupazione anche se sono stati comunque sottoposti a una visita medica. Grande commozione alla loro uscita dalla grotta.

IL RACCONTO - I tre speleologi hanno raccontato solo pochi particolari della loro disavventura, confessando di non aver mai perso la speranza. Inoltre hanno detto di aver collaborato dall’interno per rimuovere il fango dal sifone che ostruiva l’uscita. De Leo, Leone e Selleri erano rimasti intrappolati a circa 75 metri di profondità a causa di un improvviso temporale che aveva riempito d’acqua e di melma un sifone di collegamento di una settantina di metri. Sul posto, in località Vallicelli, nel Comune di Monte San Giacomo, erano giunte le squadre dei vigili del fuoco di Salerno e di Roma, i tecnici del Soccorso Speleologico del Corpo di Soccorso Alpino, i sommozzatori provenienti da Salerno e i carabinieri, oltre a medici e sanitari. In tutto un centinaio di uomini, i quali hanno faticato non poco per individuare e poi raggiungere gli speleologi intrappolati, grazie anche all’ausilio di due pompe idrovore con le quali è stato reso possibile lo svuotamento del sifone allagato.

L'ALLARME - A dare l’allarme è stato proprio un dipendente del Comune di Monte San Giacomo, accortosi nel tardo pomeriggio di venerdì della presenza dell’auto nei pressi della grotta. «Ha visto l’auto chiusa e la tenda dove si erano accampati vuota - ha proseguito ancora il sindaco Franz - Quando poi si è avvicinato all’ingresso della grotta, si è accorto che era completamente allagata e ha capito che gli speleologi erano rimasti intrappolati dentro». De Leo, Selleri e Leone sono considerati esperti e probabilmente proprio l’esperienza ha consigliato loro di non avventurarsi nel sifone allagato, ma di attendere i soccorsi in una ’camerà adiacente, al sicuro. Monte San Giacomo e la zona dei Monti Alburni sono luoghi ideali per le escursioni speleologiche, grazie alle numerose grotte sotterranee che attraversano il territorio. Vi giungono escursionisti da tutta Italia, soprattutto in estate, quando il clima è più clemente.

I RINGRAZIAMENTI - «Ringraziamo tutti i soccorritori che con il loro impegno hanno contribuito a salvarci la vita». È quanto hanno detto i tre speleologi pugliesi rimasti intrappolati all’interno della grotta di località Vallicelli nel territorio comunale di Monte San Giacomo, in provincia di Salerno lasciando l’ospedale di Polla dopo essere stati sottoposti agli accertamenti. Cosimo Leone, 30 anni di Brindisi, Antonio De Leo, 43 anni e Gianluca Selleri, 36 anni entrambi di Lecce versano in buone condizioni di salute dopo la brutta avventura vissuta all’interno della grotta sul monte Cervati. I tre speleologi si sono trattenuti a Monte San Giacomo sino al primo pomeriggio di domenica. Dopo aver recuperato la loro attrezzatura speleologica ed i loro effetti personali, i tre sono ripartiti alla volta della Puglia per ritornare ad abbracciare i propri familiari.


06 luglio 2009

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