Ormai i siti sono pieni di cronache e i giornali oggi escono con la notizia, ma cerchiamo di raccontare quel che ancora non si è sentito, ma al momento solo visto, le emozioni degli uomini in prima fila.
Iniziamo dall'altra notte alle ore 3.30 il sisma che ha colpito L'Aquila ha svegliato mezz'Italia e per coloro che hanno gia vissuto quest'esperienza in passato sono risorti tutti i ricordi in un attimo.Le reazioni le più diverse ma il pensiero unico, dove è successo?
Mentre in tanti riflettevano sul da farsi, la sala operativa Italia metteva in moto la macchina dei soccorsi ed è così che dopo 3 minuti è partita l'emergenza, da subito oltre i vigili del fuoco presenti a L'Aquila ed in regione si facevano partire le colonne mobili da tutta l'Italia e da Bergamo partiva una delle tante sezioni operative, ma questa sarebbe da li a poco risultata una colonna particolare, partiti da Bergamo alle 04.30 circa si mettevano in viaggio verso L'Aquila molte ore di cammino innanzi a loro, ma i vigili del fuoco lo sanno che quando si parte c'è un ritmo lento, sono i loro mezzi pesanti che l'impongono. Arrivati a L'Aquila un capo squadra avverte uno strano dolore al petto, i colleghi lo portano in ospedale ed è li che finisce la vita di un uomo che per anni ha affrontato incendi,frane, incidenti stradali ed emergenze. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo ed è a lui che invio una preghiera affinche possa insieme agli altri proteggere il lavoro dei tanti colleghi presenti sulla zona della calamità. Per il resto potete leggere qui
Ieri sera ho sentito anche diversi amici che sono sul luogo del disastro e v'assicuro che da vicino è tutt'altra cosa, mi confermano una massiccia presenza di soccorritori ed un gran da farsi per il recupero dei dispersi.
Ci sono degli interventi molto impegnativi perchè bisogna lavorare entrando in cunicoli scavati per l'occasione con il rischio che una scossa possa far venire giu il resto della struttura.
L'emozione ci porta a voler partire subito, ma chi conosce bene le emergenze sa che anche questa volta ci sarà tanto da lavorare, in particolare quando si spegneranno i riflettori e bisognerà lavorare per il ritorno alla normalità.
Non mi resta che invitarvi ad una preghiera per coloro che sono morti a causa del sisma, per la popolazione che abbisogna di soccorso e per il nostro collega che ci ha lasciato nel pieno dell'adempimento del suo lavoro.
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